La
rete filoviaria di Torino, attiva tra il 1931 e il 1980, fu sempre
considerata, nei suoi quasi cinquanta anni di esercizio, assolutamente
marginale rispetto al resto della rete di trasporto. Il filobus non ha
mai avuto popolarità e fortuna all'ombra della Mole, se si esclude un
breve periodo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale durante il quale
si moltiplicarono i progetti per la creazione di nuove linee; le ovvie
difficoltà di approvvigionamento dei mezzi e dei materiali di ricambio
durante il conflitto e la scarsità di energia elettrica subito dopo ne
determinarono un deciso ridimensionamento. La massiccia immigrazione
dal Sud e dal Nord-Est durante gli anni del Boom economico determinò
poi una crescita tumultuosa e disordinata della città; per far fronte
alla richiesta di collegamenti con le nuove periferie, in assenza di un
piano organico, si scelse di rispondere a tale esigenza con nuove linee
automobilistiche di più rapida istituzione.
Filobus a Torino
ISBN 978-88-942420-2-7
Filobus a Torino
Edito
da Atts
Associazione Torinese Tram Storici
ISBN 978-88-942420-2-7
126 pagine in grande formato su carta patinata, 110
fotografie, 10 schemi dei veicoli e della rete, 18 €
Il libro è disponibile presso gli stand ATTS
durante le manifestazioni
La rete filoviaria rimase così sempre piuttosto ridotta, sia rispetto
ad altre città italiane come Roma, Milano, Napoli o Bologna sia
rispetto al resto dell’Europa.
Nei cinquanta anni durante i quali fu in servizio la rete filoviaria, vennero attivate sei linee urbane e due intercomunali, la Torino-Chieri e la Torino-Rivoli. L'apice dello sviluppo della rete fu raggiunto a metà degli anni Cinquanta, quando tutte le linee erano attive contemporaneamente, con la sola eccezione della effimera linea 9 barrata, che era stata messa in servizio per un breve periodo durante i primi anni del secondo conflitto mondiale.
A metà degli anni Settanta, seguendo una linea che vedeva
allora il primato dell’autobus diesel nel settore dei mezzi pubblici,
l'amministrazione del comune di Torino, decideva di eliminare le ultime
linee filoviarie cittadine, un mezzo che aveva riscosso grandi plausi
fin dagli anni Trenta: silenzioso, con ottima ripresa nel traffico
cittadino, economico e non inquinante.
A far decidere per la soppressione della rete filoviaria fu
probabilmente l'obsolescenza dei mezzi filoviari: la maggior parte di
essi risaliva a un quarto di secolo prima, ma erano ancora presenti
addirittura alcuni veicoli a tre assi risalenti agli anni Quaranta.
Sarebbe stato necessario un completo rinnovo del parco ma Comune e ATM
erano ormai orientati verso la realizzazione della nuova rete a griglia
e della metropolitana leggera, con relativi cospicui investimenti: i
filobus finirono per essere sacrificati su questo "altare".
La nuova edizione di
Filobus
a Torino racconta la storia della rete, delle linee e dei veicoli filoviari che
hanno percorso le strade cittadine. Centodieci
fotografie
Filobus 1105 sulla linea 35 in via Nizza nel 1973
Foto di Jean-Henri Manara ©
un terzo delle quali a colori e per la maggior parte inedite, provenienti da archivi privati di appassionati e dall'archivio storico Gtt, arricchiscono la parte descrittiva, mentre gli
schemi
Schema del filobus Torino-Rivoli
dei modelli di veicoli utilizzati forniscono ulteriori dettagli tecnici
all'appassionato. La mappa della rete, alcune riproduzioni di
articoli
Stampa Sera, lunedì 14 novembre 1938 ©
Istituzione delle linee filoviarie 51 e 53
dei quotidiani dell'epoca, nonché una tabella riassuntiva dei veicoli contribuiscono a fornire un quadro d'insieme
della storia di questo mezzo all'ombra della Mole.